Padre Piero Gheddo commenta il messaggio di Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale che si celebra domenica: «È vero, la Chiesa è missionaria di natura sua, ma chi accende oggi il fuoco della Pentecoste fra i circa due miliardi di persone che non hanno ancora ricevuto il primo annuncio di Cristo?»
Domenica in tutto il mondo si celebra la Giornata missionaria mondiale, il momento in cui la Chiesa mette al centro il tema dell’annuncio del Vangelo alle genti. Papa Francesco ha scritto un messaggio per questa ricorrenza, intitolato «La missione al cuore della fede cristiana». Nel suo blog Armagheddo padre Piero Gheddo, missionario del Pime che ha speso la vita intera per comunicare la missione, commenta il testo del Papa accompagnandolo ai profili di quattro grandi figure di missionari: Giovanni Mazzucconi (Papua Nuova Guinea), suor Ida Moiana (India), Clemente Vismara (Myanmar) e Marcello Candia (Brasile).
«Il titolo del messaggio, “La missione al cuore della fede cristiana”, è uno squillo di tromba che ci scuote nella nostra indifferenza – scrive padre Gheddo – . Papa Francesco afferma che “la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire”. Nel messaggio, il nostro caro Papa spiega bene e in modo appassionato i contenuti del titolo e le responsabilità che ne derivano per tutti i credenti in Cristo. Meditando e pregando, mi è venuto in mente Gesù che dice ai discepoli: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra” (Luca 12, 49). È vero, la Chiesa è missionaria di natura sua, ma chi oggi accende il fuoco della Pentecoste fra i circa due miliardi di persone (in Asia, ma anche in Africa e America Latina) che non hanno ancora ricevuto il primo annunzio della nascita di Gesù Cristo, il Salvatore dell’uomo e dei popoli?».