IL BELLO DELLA FEDE
Con colori vibranti l’artista afro-americano Rudolph Valentino Bostic illustra con semplicità la lunga storia di redenzione e di gioia che attraversa l’intera Bibbia
I dipinti di Rudolph Valentino Bostic brillano di colori vibranti quando raccontano di Adamo ed Eva, di Noè e dell’arca o quando rappresentano gli episodi della vita di Cristo, illustrando con semplicità una lunga storia di redenzione e di gioia che attraversa l’intera Bibbia.
Le immagini poggiano su piccole e povere cose: la loro base è di semplice cartone; i colori, così sgargianti e vivaci, sono avanzi di pitture a smalto per la casa, di acrilici e di vernici metalliche; i contorni delle figure sono definiti da tratti di pennarello nero. Una povertà di materiali che l’artista afroamericano non ha abbandonato neanche quando le sue opere, a partire dagli anni Novanta, hanno risvegliato l’interesse dei collezionisti e sono state esposte in alcune gallerie e musei di arte folk della Georgia e di altri Paesi degli Stati Uniti. Sono infatti elementi strettamente legati alla sua storia personale e alle modalità espressive proprie dell’arte popolare cui appartiene.
Figlio di una parrucchiera, vedova e madre di 4 figli, Bostic nasce nel 1941 a Savannah, una cittadina della Georgia. Ancora ragazzino su invito dello zio, pastore di una chiesa battista, inizia a dipingere le storie della Bibbia, scoprendo una passione che lo animerà per tutta la vita. Il lavoro presso il forno di una panetteria, a partire dal 1979, gli permette di scoprire il materiale ideale per la sua pittura: il cartone dei contenitori per alimenti, facilmente riciclabile, liscio, leggero, ma anche resistente ed economico.
Come altri artisti folk, Bostic è un autodidatta che non ha frequentato scuole d’arte ma ha maturato la sua passione in un contesto più intimo e non strutturato, riconoscendosi in una forma artistica inclusiva che prescinde da aspetti di educazione, razza e reddito. La sua produzione non risponde alle esigenze del mercato ma si fonda interamente sul gesto del dipingere per creare opere che celebrino Dio: i soggetti più naturali della sua pittura sono infatti le scene bibliche, che si arricchiscono di elementi quotidiani e popolari, spesso ispirati a immagini viste in televisione o sui libri di arte. Lo stile fortemente narrativo richiama le sue radici afroamericane e si inserisce nell’esperienza di altri artisti più noti, come Howard Finster, Elijah Pierce, Sister Gertrude Morgan, che usano la loro arte popolare per predicare, testimoniare e condividere esperienze personali, storiche e religiose, arricchendo così il patrimonio artistico con nuovi punti di vista e con un sentire interiore assolutamente non tradizionale.