FUORI ROTTA
Paronella Park è il sogno di un emigrante spagnolo andato a tagliare canna da zucchero in Australia nei primi del ‘900 divenuto una della principali mete turistiche del Nord Queensland
José Paronella era uno di quegli uomini ossessionati da un unico sogno che decidono di inseguire a tutti i costi e vincendo qualunque ostacolo. Il suo sogno di emigrante spagnolo andato a tagliare canna da zucchero nel Nord Queensland nei primi del ’900 era quello di costruire un castello circondato da un grande giardino e aperto al pubblico. Risparmia oggi e risparmia domani, José riuscì ad acquistare, per 120 sterline, cinque ettari di terreno vicino alle cascate di Mena Creek, a circa 100 km a sud di Cairns. Tornato in Spagna per sposare la sua amata Margherita, nel 1929 la portò con sé in Australia ad ammirare il grande terreno su cui lui, sentendosi forse come un novello Shah Jahan, intendeva costruire per la moglie la sua personale versione del Taj Mahal. Tonnellate di cemento e gesso bianco vennero gettate per edificare il castello. A esso si aggiunsero negli anni tante altre meraviglie: un’area attrezzata per i pic-nic vicino alla cascata, campi da tennis, ponti, un tunnel e circa 7.500 piante e alberi tropicali, 7.000 dei quali piantati dallo stesso Paronella.
L’acqua della cascata venne utilizzata per generare l’elettricità che di sera rendeva ancora più fatata l’atmosfera del castello spagnoleggiante eretto fra le foreste tropicali del Nord Queensland, con giochi di luce che illuminavano le fontane e i magnifici balconi di pietra lavorata. Nel 1935 il Paronella Park aprì al pubblico. Intanto l’infaticabile José aveva fatto costruire un cinema, un museo di pistole, monete e bambole, e un parco giochi per bambini. Ma l’attrazione principale era un’enorme sala da ballo dove riflettori proiettanti luci blu-rosa producevano, rotando lentamente, l’effetto di una nevicata colorata, un miraggio di freschezza nelle afose serate tropicali. Distrutto da un ciclone nel 1946, il complesso fu ricostruito dalla famiglia Paronella in due anni. Il cancro, nel 1948, si portò via il sognatore José, ma il legame fra la sua famiglia e il parco durò fino al 1977.
Dopo vari anni di chiusura, nel 1993 il Paronella Park fu acquistato da dei privati che, dopo lavori di oculata ristrutturazione, lo hanno riportato all’antico splendore, riaprendolo al pubblico. Nel 2009 fu ristrutturata l’originale centrale idroelettrica (costruita nel 1933, era la prima del Nord Queensland), al costo di 450.000 dollari. La centrale soddisfa tutti i bisogni energetici del parco e ha
contribuito alla vittoria di numerosi premi per l’ecoturismo e per la capacità di attirare turisti. Il sogno del tagliacanne José Paronella si è sicuramente avverato: il suo castello con le meraviglie di acqua e luce che lo circondano è oggi una delle principali mete turistiche del Nord Queensland.
La vecchia Sicilia in Australia
Le spiagge di sabbia bianca a nord di Cairns su cui si inchinano verdeggianti palme; le foreste pluviali e l’arcipelago delle Whitsundays; i pesci e coralli del Great Barrier Reef: per molti il Nord Queensland è soprattutto questo, l’Australia da cartolina che fa sognare turisti di tutto il mondo. Ma sono tante le sorprese che questa zona riserva al viaggiatore curioso. Qui, nei paesini circondati dalla canna da zucchero, si svolgono ancora feste patronali di origine siciliana o calabrese. La più grande è quella di Silkwood, che a maggio attira migliaia di devoti o curiosi del culto di sant’Alfio, Filadelfo e Cirino. Per gli amanti del cibo ci sono gli ottimi negozi di alimentari italiani a Ingham, Innisfail o Ayr, dove per strada è facile sentire dialetti ormai poco parlati anche in Italia.