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Continueremo a narrare il Vangelo della pace

L’EDITORIALE. Siamo in un mese pieno di momenti ecclesiali importanti, a partire dal Sinodo, che apre la Chiesa alla partecipazione di tutti: una Chiesa in cui siamo tutti protagonisti e missionari, perché rivestiti della stessa Grazia battesimale

Siamo già a ottobre, il mese della missione, il nostro mese per eccellenza. Il Centro Pime di Milano, di cui questa rivista è espressione, lo vive con momenti forti, tra i quali le serate dedicate ad Annalena Tonelli, laica missionaria e martire, e a santa Teresa di Lisieux, patrona della missione, a 150 anni dalla nascita. Siamo in un mese pieno di momenti ecclesiali importanti, a partire dal Sinodo, che apre la Chiesa alla partecipazione di tutti: una Chiesa in cui siamo tutti protagonisti e missionari, perché rivestiti della stessa Grazia battesimale.

Questo è il primo numero che firmo come direttore editoriale. È per me un grande privilegio e onore. Conosco bene la rivista e la sua storia antica e prestigiosa. Ne sono assiduo lettore da quando, a 19 anni, ho scelto di diventare missionario. Quando ho raggiunto la missione tra il popolo cinese ne sono diventato collaboratore. Ho pubblicato il primo articolo 28 anni fa, nel marzo del 1995, da Taiwan. Ricordo ancora il titolo: “Io missionario in ritiro con i buddhisti”. Allora il direttore era l’indimenticato Piero Gheddo. Ho visto poi alternarsi alla guida validi direttori: mi permetto di ricordare Giancarlo Politi, missionario come me a Hong Kong e in Cina. In particolar modo ringrazio il mio immediato predecessore, Mario Ghezzi, che nel suo ultimo editoriale mi ha introdotto con parole di stima e amicizia, che ricambio di cuore.

Mi piace molto il nome della rivista, un nome che è già un programma. Mondo e Missione è frutto del lavoro assiduo e competente della redazione, che stimo e ringrazio. Dietro a loro ci sono il mondo e la missione. Due parole per una stessa realtà: la vita delle donne e degli uomini del nostro tempo. Noi desideriamo narrare questa vita, scorgendovi, ovunque siano, i semi e la luce del Vangelo. È una sfida continua, che affrontiamo con umile consapevolezza.

Lo scorso 22 luglio, festa di santa Maria Maddalena, ho scritto una lettera agli amici nella quale affidavo proprio a lei, l’amica, la discepola e l’apostola di Gesù, il nuovo impegno di direttore. Maria Maddalena è la prima missionaria; ha incontrato Gesù risorto e l’ha raccontato al mondo. In quella mattina di Pasqua, ha iniziato il movimento missionario di cui noi siamo continuatori.

Ma questa è soprattutto la vostra rivista, cari lettori e lettrici. Leggetela e sostenetela. Noi non abbiamo altra ambizione che di continuare a narrare, in questo nostro tempo e alla gente di oggi, il Vangelo della pace.

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