Sinodo, da evento a processo

Sinodo, da evento a processo

Alla vigilia del Sinodo che si aprirà a Roma il 4 ottobre una riflessione comune pubblicata dalle riviste missionarie italiane riunite nella Fesmi. «Il Sinodo sulla sinodalità è un’occasione per rilanciare il protagonismo di ogni credente, scoprendo che tutte le Chiese devono dare e ricevere. Camminare insieme con i catechisti e gli animatori locali è una delle esperienze più vere della vita missionaria»

 

Papa Francesco, nel suo Discorso per il 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo (17 ottobre 2015), ha rilanciato l’immagine della Chiesa come «sinodale e missionaria». In America Latina lui stesso ha vissuto il Sinodo non solo e non tanto come evento speciale, ma come processo che interessa la Chiesa tutta, come popolo di Dio in ascolto del sensus fidei di tutti i battezzati nei loro diversi ministeri. Una vera sinodalità intesa come «cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio» spalanca la Chiesa sul mondo, accresce la sua credibilità, rinvigorisce il suo entusiasmo missionario e si fa portavoce dei poveri e voce critica di fronte a quelle strutture di peccato che tuttora impediscono che persone e popoli vedano riconosciuti, rispettati e promossi i propri diritti a vivere con dignità. Riprendendo in ciò le parole con cui Francesco concluse il suo discorso: «Una Chiesa sinodale è come un vessillo innalzato tra le nazioni (cfr. Is 11,12) in un mondo che – pur invocando partecipazione, solidarietà e trasparenza nell’amministrazione della cosa pubblica – consegna spesso il destino di intere popolazioni nelle mani avide di ristretti gruppi di potere».

Come Chiesa che “cammina insieme” ai popoli, partecipe dei travagli della storia, coltiviamo tuttora il sogno che le società si edifichino nella giustizia e nella fraternità, generando un mondo più degno di viverci per le generazioni che verranno. Papa Francesco considera la sinodalità come costitutiva della vita e dell’agire della Chiesa. In tale visione il Sinodo sulla sinodalità diventa un’occasione privilegiata per riscoprire il discepolato di ogni credente, creando dialogo con tutti e scoprendo che tutte le Chiese devono dare e ricevere, superando l’esperienza storica di chi manda missionari e aiuti e chi riceve soltanto. Una delle esperienze più vere della vita missionaria da noi vissuta è la formazione di collaboratori per far crescere le comunità locali. Camminando insieme nella vita, nella preghiera, nella catechesi, i catechisti e gli animatori locali formano e trasformano i missionari, insegnando ad amare la gente nel concreto, a usare un linguaggio più essenziale per arrivare al cuore delle persone.

Guardando al mondo missionario, il Sinodo diventa inoltre una sfida a de-clericalizzare la Chiesa, soprattutto nelle comunità cristiane di antica origine, permettendo a ciascun battezzato di riscoprire i doni che lo Spirito elargisce per la comune condivisione, superando la tendenza tuttora presente dei “preti tuttofare”. Quanto alle giovani Chiese, pure tentate dal clericalismo insito nel processo formativo in troppi seminari, il Sinodo può ovviare al rischio che si consolidi un modello tradizionale di sacerdozio che ignora la bellezza, la novità, la creatività di un’evangelizzazione povera e partecipativa, dove laici e ministri non ordinati svolgano servizi che arricchiscono l’intera comunità. Un’autentica sinodalità aiuterà inoltre le Chiese del Sud del mondo, specie le più ricche di fedeli, laddove abbondano vocazioni sacerdotali e religiose, a resistere alla tentazione della grandeur, del benessere, del dare priorità alle opere e ai soldi.

Sinodalità, dunque, come tempo opportuno per convertirsi a un metodo nuovo ma antico di vivere la Chiesa e di evangelizzare. In uno stile meno preoccupato di stilare documenti e orientato invece a promuovere una vita cristiana autentica e pienamente vissuta. In quest’ottica, la sinodalità non si esaurisce nella celebrazione di saltuarie assemblee, per quanto speciali, ma da “fatto saltuario” diventa un percorso vissuto: da evento a processo.

La Federazione delle riviste missionarie italiane (Fesmi)