La nuova Stagione Pime si apre nel nome dell’amicizia tra Enzo Jannacci e padre Franco Mella. E continua tra storie di testimoni di pace e grande musica
Un giovane missionario del Pime deciso a condividere la vita degli esclusi nella Hong Kong degli anni Ottanta e un noto cantautore milanese, con una spiccata sensibilità per i temi sociali, che lo va a trovare sulla sua casa-barca, vicina a quella dei migranti provenienti dalla Cina senza cittadinanza. Sarà l’istantanea di quell’incontro incredibile avvenuto quarant’anni fa tra padre Franco Mella e il musicista Enzo Jannacci (foto sopra), da cui nacque poi una sincera amicizia, a dare l’avvio, sabato 5 ottobre alle 21, alla nuova stagione del Teatro Pime. Il cui titolo, “Vengo anch’io!”, riecheggia proprio il brano più noto di Jannacci, che «già nel 1968 ci ricordava che esiste un egoismo che esclude senza ragioni, che sfocia nella violenza, nel disprezzo dell’altro e perde di vista il valore della vita, della pace e delle persone», spiega il direttore artistico Andrea Zaniboni.
Così nella serata di apertura, “In concerto con Enzo”, Paolo Jannacci, figlio del carismatico cantautore, porterà insieme alla sua band il ricordo della musica e dell’ironia del padre, in uno spettacolo ricco di aneddoti e canzoni. Senza dimenticare l’impegno per la giustizia che ancora oggi caratterizza l’opera di padre Mella a Hong Kong: l’evento sosterrà proprio la sua missione e sarà un momento di vicinanza ai tanti cittadini che ogni giorno lottano per la libertà. «Perché il teatro, tra le tante, ha anche questa vocazione: regalarci occhi nuovi e un cuore che batte», commenta ancora Zaniboni. Per questo, nel corso della nuova Stagione teatrale, sul palco si alterneranno le storie di don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia, di Giorgio Perlasca, che ebbe il coraggio di dire no al nazifascismo, di padre Tullio Favali, missionario del Pime martire nelle Filippine, del vescovo di Orano Pierre Claverie e del suo autista musulmano, Mohamed Bouchikhi, assassinati insieme in Algeria nel 1996 durante il periodo del terrorismo.
«Ma ci sarà spazio anche per ridere delle follie del mondo: una scatenata Margherita Antonelli insieme a Claudio Batta e Giorgio Verduci ci ricorda che la comicità è la chiave di lettura per sondare il variegato mondo delle relazioni, Christian Poggioni ci propone il genio da Nobel di Dario Fo con il suo celebre “Lu santo jullare Francesco” e la comica Alessandra Merico, in occasione dell’8 marzo, ci racconta la vita grama di una donna dei nostri giorni divisa tra la necessità di approfondire ogni tematica e la superficialità del “tutto e subito” dei social».
Sul fronte musicale, infine, tornano le collaborazioni con Opera Breve di Altea Pivetta, la giovane “The Millennials’ Orchestra”, la Scuola di Musica Cluster – con il Gospel di Natale – e il Balletto di Milano. In più, una prima assoluta, con l’arpa celtica di Adriano Sangineto che incontra il tip tap di Ilaria Suss. Tutte le info su teatropime.it