L’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo, a pochi chilometri da Goma, capoluogo del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, riaccende drammaticamente i riflettori su una situazione di conflitto incancrenito. Che nasconde anche molti interessi.
A pochi giorni dal decimo anniversario il tribunale supremo del Giappone ha confermato in un giudizio la responsabilità del governo e della società elettrica che gestiva l’impianto nell’incidente alla centrale nucleare. Mercoledì una serata in streaming sui «dimenticati di Fukushima» e la corsa al nucleare ripresa in grande stile in Asia
La discussione di ieri tra i Paesi più industrializzati non è andata oltre un aumento dei fondi per l’acquisto di dosi che non si sa quando arriveranno davvero. Intanto i dati dicono che su 200 milioni di dosi il 45% è stato iniettato nei Paesi del G7, che contano appena il 10% della popolazione globale. Mentre al WTO resta il muro sulla questione della condivisione dei brevetti
Il Covid-19 a San Paolo ha portato via anche padre Raju Vandanam Koppula, missionario indiano del Pime di appena 48 anni. In Brasile dal 2006 nella favela di Jardim Itajai era stato in prima linea nel portare gli aiuti del Fondo «Emergenza Coronavirus nel mondo» della Fondazione Pime ai più poveri colpiti dal lockdown. «È un progetto di speranza per gli ultimi tra gli ultimi», aveva raccontato in un nostro video
In libreria l’ultimo romanzo dello scrittore cinese dissidente Ma Jian, che critica il regime con un fantasmagorico mix di realtà e fantasia. La denuncia dello scrittore è chiara: la popolazione cinese si sta convertendo in «una massa di adulti-bambini che viene nutrita, vestita e intrattenuta, ma che non ha diritto di ricordare il passato né di fare domande»
La propaganda jihadista dell’Isis, con il suo indottrinamento, ha scritto nuove, terribili pagine sull’uso dei bambini nei conflitti armati. Ed è un’emergenza che non è finita con la sconfitta «territoriale» dello Stato islamico. La testimonianza di fra Stefano Luca, frate cappuccino che ha studiato il fenomeno e le possibili risposte per togliere i figli dei jihadisti dalla propaganda di morte che grava ancora su di loro
Padre Francesco Sorrentino ha percorso in auto da San Paolo 2.946 chilometri attraversando sei Stati del Brasile per raggiungere Belém in Amazzonia, la sua nuova destinazione. Un viaggio tra contemplazione e domande sulla giustizia come racconta lui stesso in questo articolo
Aveva dovuto farsi chiamare «Ibrahim» per poter giocare in una squadra di Alessandria. Finché il cristiano copto Mina Bendary ha deciso di fondare il «Je Suis Team» per combattere le discriminazioni settarie nel mondo del calcio egiziano