In vigore da oltre un cinquantennio, la politica di limitazione delle nascite avviata dai nordvietnamiti e successivamente trasferita al Vietnam unificato comincia a dare segni di inadeguatezza e le autorità segnalano possibili modifiche.
Dal Camerun al Brasile, dal Bangladesh alle Filippine: racconti di un Natale che non è solo un desiderio vago, ma un insieme di fatti e di volti che – in tante piccole situazioni – stanno già riaccendendo la speranza.
Il direttore di Mondo e Missione: «L’imminente chiusura dell’agenzia missionaria è un duro colpo all’illusione che l’informazione via internet ed online sia la soluzione di tutti i problemi. Ma non rinunciamo a considerare anche la sofferenza e le nostre contraddizioni parte di uno sforzo che va oltre ogni persona ed ogni segmento di storia»
Dall’Algeria suor Marta Arosio, delle Missionarie dell’Immacolata sulla coincidenza tra la festa musulmana della nascita del Profeta Mohammed e il Natale: «Certo che queste due feste e questi due personaggi non hanno lo stesso significato né occupano lo stesso posto nelle nostre rispettive religioni, ma è bello che proprio quest’anno questi due eventi possano unirci»
Continua lo sfruttamento dei lavoratori, comprese donne in gravidanza e bambini, da parte dell’industria del pesce in scatola. Una petizione in questi giorni accusa il Thai Union Group, proprietario del marchio Mareblu.
L’arcidiocesi di New Delhi ha iniziato l’Anno Santo della misericordia con una giornata dedicata ai disabili. Durante la quale alcune grandi compagnie del Paese hanno offerto opportunità di lavoro
Nate in un piccolo villaggio del nord, le “banche culturali” sono una via di mezzo tra il museo e la banca. Hanno permesso di salvaguardare il patrimonio culturale dagli attacchi jihadisti e di favorire il microcredito. Ora si stanno diffondendo in Africa occidentale e hanno ricevuto a Parigi il Premio “Cultura della pace” dalla Fondazione Chirac
Sarebbero più di 200 le vittime degli “omicidi mirati” commessi dalle forze di sicurezza burundesi nella notte tra l’11 e il 12 dicembre. Oggi l’Unione africana ha deciso di inviare truppe in Burundi con il mandato di proteggere i civili.