Originario di Rho si è spento nella casa di Lecco all’età di 82 anni. Grande maestro di filosofia e teologia era stato anche preside del Seminario di Monza e aveva continuato a insegnare fino al 2019. I suoi studenti lo ricordano per il sorriso che offriva sempre a tutti.
Si sono svolti questa mattina nella casa del Pime di Rancio di Lecco i funerali di padre Carlo Ghislandi, missionario del Pime morto il 20 marzo nella casa dei missionari anziani intitolata al beato Mazzucconi. Padre Ghislandi aveva 82 anni e aveva dedicato tanti anni alla formazione dei giovani missionari, ricoprendo anche la carica di preside dello Studio teologico del seminario del Pime.
Era originario di Rho, dove era nato il 22 gennaio 1941 (e dove oggi è stato tumulato). Dopo un’esperienza nel seminario minore dell’arcidiocesi di Milano, era entrato nella comunità formativa dell’istituto per il quale era stato ordinato sacerdote il 21 settembre 1968. Destinato dai superiori di allora all’approfondimento dello studio della filosofia e della teologi, padre Ghislandi era rimasto in Italia per alcuni anni per l’insegnamento e l’animazione missionaria. Nel 1986 era poi partito per la Costa d’Avorio, quella che sarebbe stata la sua unica esperienza in missione.
Richiamato in Italia nel 1995 era stato assegnato alla Comunità di Gaeta per poi ritornare nel 1998 all’insegnamento presso la scuola teologica del Pime di Monza. Anche dopo aver concluso il suo mandato di preside, aveva poi continuato per anni a insegnare: il suo ultimo corso – dedicato alle Religioni tradizionali – lo aveva tenuto nel 2019.
In occasione dell’apertura dell’anno accademico successivo il superiore generale padre Ferruccio Brambillasca lo aveva ringraziato a nome dell’istituto per il suo lungo servizio al seminario, a cui aveva lasciato un dono preziosissimo: i suoi molti libri che costituiscono oggi una parte importante della nuova biblioteca, pensata come uno spazio aperto e di incontro trail seminario e la città di Monza.
Dopo un periodo trascorso con i parenti a Rho nel 2022 padre Ghislandi era stato trasferito a Rancio per cure e assistenza. All’inizio del 2023, le sue condizioni si erano poi ulteriormente aggravate fino allam morte sopraggiunta in queste ore.
«Verrà sempre ricordato per la sua pacatezza e simpatia – scrivono i confratelli – nonostante, a volte, le materie insegnate (epistemologia ed ermeneutica, su tutte) suscitassero timore e incomprensione negli studenti. Che il Signore, con lo stesso sorriso che lui spesso offriva al prossimo, lo accolga in Cielo e gli conceda la Vita Eterna».