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Conversione

Leggo la breve condivisione di un missionario: “L’esperienza di lavoro e vita con indù, musulmani e buddisti mi ha fatto capire che non sono loro, ad avere bisogno di conversione, ma io…” E’ un concetto ormai abbastanza comune fra i missionari, e in vari modi l’ho espresso anche io per quanto riguarda me. Ma è proprio esatto? A me pare che giochi sul filo dell’ambiguità del termine “conversione”. Da un lato dice che indù, musulmani e cristiani non hanno bisogno di lasciare la loro religione, dall’altro intende dire non che io devo lasciare la mia religione, ma che ho bisogno di convertirmi più profondamente e autenticamente al vangelo. Non credo che si intenda ritenere gli “altri” come “giusti che non hanno bisogno di conversione”. Forse sarebbe più preciso dire che tutti, ciascuno a partire dalla propria condizione, abbiamo bisogno di convertirci, e che la missione non è per convertire gli altri restando come si è, ma per convertirci tutti, per quanto possibile insieme.

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