Disagio
Aalpin, inserto settimanale del quotidiano Prothom Alo, pubblicava regolarmente strisce di disegni comici. In settembre ne è apparsa una, in cui un anziano con abiti “islamici” chiede ad un bimbetto: “Come ti chiami?”. “Tutti mi chiamano Babu”. “Bene – gli risponde l’anziano – ma da bravo Musulmano devi ricordare che il primo nome è sempre Mohammad”. In un disegno successivo incontra lo stesso bimbo con un gattino in braccio: “Che bel gattino, come si chiama?”. “Tutti dicono gatto, ma io lo chiamo…(e associa il nome del Profeta a quello della bestiola)”.
L’autore della vignetta è in carcere. Il vicedirettore è stato licenziato. Il governo ha ritirato il
numero di Aalpin e chiuso il settimanale. Diversi gruppi esigono l’arresto, la “punizione semplare” del direttore e la chiusura anche del quotidiano. L’associazione dei giornalisti ha chiesto scusa in varie sedi, il direttore di Prothom Alo s’è fatto ufficialmente perdonare dal capo della principale moschea di Dhaka. I 500 lavoratori del giornale implorano di non essere lasciati senza lavoro a causa di questa “inaccettabile vignetta”. Molta gente che non l’ha vista, infiammata da prediche di moschee e da giornalucoli fondamentalisti, pensa ad orrende rappresentazioni blasfeme diffuse ad arte dal complotto sionista e crociato organizzato per distruggere l’Islam. Vari gruppi hanno inscenato manifestazioni, per la verità non molto seguite, e fermate dalla polizia… Molti musulmani autorevoli, anche capi religiosi, chiedono di darsi una calmata e non esagerare, ma il disagio è evidente.
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