Il compenso
Racconta p. Carlo Buzzi che nei primi tempi della sua presenza in Bangladesh, cercando di essere missionario per tutti, senza discriminazioni religiose o di altro genere, avviò un corso serale di alfabetizzazione. Messe insieme una quindicina di persone in grado di insegnare, dopo qualche giorno di esperienza spiega che il servizio che intende offrire agli analfabeti poveri è gratuito, e chi insegna deve farlo come volontario: “Le vostre serate sono libere, le trascorrete chiacchierando, ascoltando la radio, giocando a carte… Potete pure trascorrerne alcune dedicandole agli altri, anche se nessuno vi paga, come nessuno vi paga per chiacchierare…” Parecchi si defilano, ma qualcuno rimane e il corso funziona. Un giorno, uno dei volontari, musulmano, spiega a P. Carlo la sua sorpresa: “Mia moglie dice che da qualche tempo, quando va al pozzo non le è possibile prender l’acqua come faceva prima. C’è sempre qualche donna che le toglie di mano il secchio e attinge per lei, spiegando: tuo marito insegna ai nostri figli, lascia che noi facciamo qualche cosa per te…”
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