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Ispirazione

Da un anno p. Adriano lavora in una parrocchia che non conosco. In occasione di una sosta a Bangkok vado a trovarlo; ma quando arrivo, sta per uscire: “Devo incontrare alcune persone, vieni con me, poi ti riporto a casa.” “Mi dispiace, ma non ho tempo, devo preparare il corso sul mistero di Cristo…”. Adriano taglia corto: “Per il corso su Gesù, i piccoli ti ispirano meglio dei libri, vieni!” Ma come? Il mio corso è una cosa seria, va preparato bene! Seguo Adriano brontolando fra me e me. Si ferma a salutare un branchetto di ragazzi che giocano lungo un canale. “Sono buddisti – mi dice. Vengono in parrocchia il sabato pomeriggio per qualche ora di doposcuola; poi leggiamo e commentiamo un pezzetto di Bibbia; sembra che piaccia.” Segue lungo colloquio con un giovane disoccupato perché mandi i figli a scuola, poi visita a una vedova che stirando mantiene due nipoti, perché figlio e nuora sono in galera. La gente ci guarda, commenta, qualcuno saluta… Ci spostiamo in riva al fiume. Seduto su un tavolo in mezzo a barche in riparazione, un anziano magro, magro accoglie Adriano con entusiasmo e racconta animatamente: “Stanotte sono stato molto male, il cuore faceva ‘huef, huef…’ Volevo chiamare, non riuscivo a parlare. Allora ho ricordato quello che mi hai detto, che Dio è padre, e ho detto il Padre nostro. Vedi che sto bene?” “A noi sembra scontato, mi spiega Adriano, ma incominciare a credere che Dio è nostro Padre porta una rivoluzione nelle persone. Per ora ha imparato solo questo, ma vedi com’è contento?” Poi continua: “L’altro giorno, con alcuni ragazzi e adulti del quartiere, abbiamo letto in un salmo: Grandi sono le opere del Signore. Ho chiesto: secondo voi, quali sono queste grandi opere del Signore? Lunga pausa, poi arriva la risposta: quelle che fai tu.” Eccola qui l’ispirazione per il corso sul mistero di Cristo… Non partirò spiegando Gesù e i suoi tempi, ma dicendo che il mistero è qui, oggi: perché quest’uomo viene dall’Italia alla Thailandia a cercare quattro mocciosi senza futuro, a dar tempo a un fannullone, ad ascoltare cosa pensano alcuni analfabeti? Dice che lo fa per seguire Gesù. E come avvenne per Gesù, il suo fare e dire rimandano oltre. Le “grandi opere di Dio” sono certo gli oceani e i cieli, ma più ancora sono quelle di un Nazareno figlio di falegname che si china sui bimbi, perdona le prostitute, tocca i lebbrosi, capovolge i nostri criteri di giudizio, si lascia crocifiggere pregando per chi lo uccide. Il “mistero di Cristo” è lì, nel suo proporci un Dio diverso e nel nostro crederlo presente proprio in Lui. Senza saperlo, è questo il Dio di cui sentiamo il bisogno, non una brutta copia ingigantita delle nostre storture. Oggi, come tanti, tanti anni fa.

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