Lichi
Si costruiscono una capannuccia sopraelevata, tipo tendina da campo, quanto basta per starci in due a dormire e fare da “campo base” nel boschetto dei “lichi”. Piazzano sugli alberi più alti una fioca lampadina (la luce non piace ai pipistrelli) e sugli altri strani marchingegni di lamiera, legno e altro materiale rigido collegati con corde alla capannuccia. Passano la notte a tirare queste corde, urlare, battere le mani per cacciare i volatili divoratori del piccolo frutto che – dopo il mango – è il più amato dai bengalesi. Di giorno ciondolano, dormicchiano, cucinano, guardano quelli che hanno il compito di controllare lo stato di maturazione dei “qatal” (frutto del pane) battendo leggermente un lungo bastone sul grosso frutto e ascoltando il rumore che fa. Durata di questi due preziosi incarichi: oltre un mese, fra aprile e maggio.
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