Mohespur
Dopo un forzato rinvio, dovuto alle difficoltà di circolazione causate dagli scioperi, il Vescovo di Dinajpur ha deciso che – sciopero o no – l’erezione della nuova parrocchia di Mohespur sarebbe avvenuta il 19 marzo, visto che la chiesa è intitolata a S. Giuseppe. Tutto s’è svolto tranquillamente, e anche il Nunzio apostolico è venuto da Dhaka per partecipare, e rallegrare gli uditori con vari simpatici aneddoti sul Papa, che fa sedere e offre un panino alla Guardia Svizzera di servizio alla sua porta, e organizza presso il colonnato di piazza s. Pietro un “beauty parlor” gratuito per i senzatetto di Roma… Tempo buono, clima di festa, soddisfazione dei Santal che sono la stragrande maggioranza dei fedeli di questa parrocchia staccata, insieme a 33 villaggi, dal grande territorio della parrocchia di Suihari (Dinajpur). Tanti i missionari che per decenni hanno seguito catecumeni e cristiani di queste aree, e fra loro P. Gregorio Schiavi che, pur non interessandosi direttamente del lavoro pastorale e di catechesi, ha avuto un influsso notevole per accostare alla Chiesa. Poco appariscente ma tenace e importante anche la presenza fedele delle Suore locali “Shanti Rani”, con i loro servizi nell’area della salute e dell’istruzione. Primo parroco è P. Pierfrancesco Corti, sprizzante entusiasmo pienamente condiviso dal suo aiutante, il “giovane” p. Paolo Ciceri. Oltre 2.100 i pasti serviti, e consumati con soddisfazione fra una danza e l’altra.
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