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Riconoscenza

Mons. Sebastian, vescovo di Dinajpur, e io ci muoviamo un po’ a disagio nei grandi edifici vuoti del vecchio monastero fiorentino. Amplissimi spazi per la scuola, per le suore, per l’ostello universitario… tutto verrà ristrutturato e gestito dalla diocesi, ma per ora ci stanno solo otto o nove suore ultraottantenni, ultime di una congregazione fondata esattamente 300 anni fa. L’accoglienza però è talmente gioiosa che ci rimette a nostro agio. Le anziane sorelle sono contentissime di vederci, e pure ansiose di vedere in faccia il nuovo Vescovo: “Mi raccomando, non ce le porti via! Sono bravissime, non possiamo fare a meno di loro…”. Anche le due giovani suore bengalesi che sono state mandate qui dalla Congregazione diocesana di Dinajpur “Santi Rani” si dicono contente, e sembrano sincere; dicono che il lavoro non manca, ma ancora di più valgono le attenzioni, le coccole e il buon esempio di queste loro Sorelle di molto maggiori. Circa 25 anni fa le suore su proposta del Cardinale di Firenze, avevano accolto fra loro due suore Santi Rani bengalesi che passo passo studiarono la lingua, poi diedero gli esami per equiparare i loro studi a quelli italiani, infine si laurearono in medicina per tornare in Bangladesh a praticare come medici. Ora le Santi Rani mostrano la loro riconoscenza dando questo aiuto: un poco di giovinezza ad accompagnare la Congregazione che si avvicina alla chiusura.

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