Sollievo
Dopo vari attentati,e minacce a pastori e preti, tensione e preoccupazione sono evidenti, specie fra i cristiani, in attesa del Natale. Messe “di mezzanotte” programmate alle 16 o poco dopo, ambasciate che raccomandano natali casalinghi, polizia ad ogni chiesa, anche con metal detector (non funzionanti, s’è scoperto…); nel nord, stranieri limitati nei movimenti, a Dhaka cancellati cenoni negli hotel… Poco prima del Natale, le forze dell’ordine irrompono in un appartamento del quartiere Mirpur, a Dhaka, e arrestano 7 persone (lasciandosi scappare i due capi) con armi, bombe, e altre amenità; si stavano preparando ad assalire 6 luoghi di preghiera cristiani fra cui, forse, la nostra parrocchia.
E poi? per me, un Natale insolito, a Rajshahi, ospite della comunità Snehanir, che mi ha dato un’immagine di come dovrebbe funzionare il mondo. Per cantare e danzare i “kirton” tradizionali tutti insieme, i ragazzi in carrozzella o su barella, con stampelle o varie difficoltà motorie, si mettono al centro a suonare e cantare; quelli che si muovono, tutti a danzare girando intorno; nessuno si stanca, l’entusiasmo è contagioso. Messa in cattedrale con inizio alle 18, chiesa vuota all’inizio e piena alla fine. Pranzo alla casa del Vescovo, che serve i ragazzi insieme al Cancelliere e alcune suore.
Il giorno dopo, tutti in autobus per 7 ore e nel villaggio di Tumilia, raggiungiamo la casa paterna di suor Dipika, pacata e sorridente direttrice di Snehanir. La famiglia (nove fratelli e sorelle, più mogli, mariti, nipoti, parentele varie) ci ha invitato per celebrare i 25 anni della sua professione religiosa. Fa freddo, la sistemazione è spartana, ma l’accoglienza avvolge come una coperta calda. Si celebra con l’arrangiamento di una cerimonia tradizionale nelle famiglie dei due giovani, la sera prima del matrimonio. Suor Dipika accende una candela davanti alle fotografie del papà, di un fratello e di una sorella defunti, e compie l’affettuoso atto di omaggio toccando i piedi a mamma e nonna. Poi venti persone, che hanno portato luce e sostegno nella vita di Dipika fin da quando era piccola, una dopo l’altra, accendono una candela ciascuno. Si canta. Un prete benedice una coppa con pasta di “holud”, polvere gialla considerata medicinale e portafortuna, usatissima nella cucina bengalese. Uno dopo l’altro, tutti ungono il palmo delle mani della suora con un poco di questa pasta, come augurio di bene. Discorsi brevi ed elogi ragionevoli… poi ci si scatena con i “kirton” natalizi.
Insomma, il Natale più gioioso da quando sono in Bangladesh. In tutto il resto del Paese nessun incidente, anche se qualcuno brontola perché ha dovuto offrire te e torta a non pochi poliziotti…
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