Votazioni
Cambia leggi, sciopera, protesta, picchia, blatera, ammazza, brucia, distruggi… alla fine le elezioni parlamentari si sono svolte il 5 gennaio, con tensione alle stelle e gran paura. 153 deputati erano già nominati perché i maggiori partiti di opposizione si erano ritirati e nessun altro era candidato oltre all’Awami League (AL). La quale, trionfante, ha fatto votare per i restanti 147 seggi sfidando strapelati rappresentanti di 3 o 4 partitelli insignificanti e qualche transfuga presentatosi come indipendente.
Ma se è così, chi andrà a votare? Un giornalista cattivello ha registrato le istruzioni di un candidato di AL ai suoi sostenitori: “Andate ai seggi in gruppi di circa 100 e mettetevi in fila. Man mano che ciascuno vota, torna in coda alla fila, aspetta e, arrivato il suo turno, vota di nuovo. Così una, due, tre volte, fino alla fine della giornata. Non si dirà che non c’era nessuno, e i giornalisti vedranno un buon numero di partecipanti ordinatamente in fila. Oltre tutto, alla fine avremo molti voti!”
Il furbacchione poteva ricordare un altro vantaggio ancora: il cittadino medio, dovendo andare al seggio in una giornata molto fredda, e sotto la minaccia di quei mascalzoni dell’opposizione, sarà ben contento che qualcuno si prenda la pena e il rischio di votare al suo posto, mentre lui se ne sta tranquillamente in casa a guardare la televisione…
La furbizia non è bastata. I giornali hanno pubblicato foto di seggi elettorali desolatamente vuoti, e di avversari che bastonavano i pochi che si avventuravano a votare. AL dice di avere vinto…
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