L’annuncio del Vicario Apostolico dell’Arabia Meridionale, mons. Paul Hinder: «Si trova in mani sicure. Grazie a chi si è adoperato e a chi ha pregato». Padre Tom si trova a Muscat nel sultanato dell’Oman e già oggi potrebbe tornare in India, il suo Paese d’origine
A un anno dall’uccisione di quattro Missionarie della Carità e dal rapimento di un salesiano, lo Yemen continua a sprofondare in una guerra di cui nessuno parla. Viaggio in un Paese dimenticato
Diffusa la trascrizione della testimonianza di sister Sally raccolta dalle consorelle sull’agguato alle Missionarie della Carità nello Yemen. Il commando sapeva che erano in cinque e la stava cercando, ma la porta della cella frigorifera l’ha nascosta. Erano cristiani i cinque etiopi uccisi. Il Papa da tempo si informava sulla loro situazione
TV2000 ha raccolto dalle Missionarie della Carità la testimonianza su una lettera scritta dalle consorelle uccise ad Aden una settimana fa: «I bombardamenti sono pesanti, il cibo sta finendo, ma noi corriamo dai nostri poveri che ci attendono sereni. Dio non può mai essere da meno in generosità fino a quando rimaniamo con Lui e i suoi poveri».
La morte delle Missionarie della Carità con gli occhi dei cristiani del Golfo Persico e della gente di Aden, che protesta in nome loro. La storia di sister Anselm, che prima dello Yemen era già stata tra le vittime della guerra in Iraq e in Giordania. E le suore di Madre Teresa che in tutto il mondo stanno pregando anche per chi ha ucciso le loro consorelle