La diocesi di Roma ha deciso di istituire un premio nel nome di don Andrea Santoro, missionario fidei donum ucciso nel 2006 in Turchia. E il primo a essere premiato il prossimo 26 ottobre sarà padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime, da 35 anni impegnato a Mindanao nel dialogo con l’islam attraverso il movimento Silsilah
Nell’anniversario del martirio l’associazione intitolata al fidei domun romano ha incontrato la piccola comunità cristiana della chiesa di Santa Maria, dove fu ucciso. L’appello del vicario apostolico d’Anatolia, Paolo Bizzeti, agli ordini religiosi: «C’è tanto lavoro da fare qui. Non possiamo lasciarli soli proprio adesso»
Nel clima da resa dei conti del dopo golpe in Turchia colpiti anche due luoghi cristiani: la chiesa di Santa Maria a Trabzon dove fu ucciso nel 2006 don Andrea Santoro e la chiesa protestante di Malatya, dove nel 2007 vennero sgozzati tre cristiani evangelici. Solo danni lievi alle strutture ma il segnale intimidatorio è evidente
Dieci anni fa veniva ucciso don Andrea Santoro, secerdote fidei donum in Turchia. Alle celebrazioni di commemorazione tra Italia e Mar Nero, si aggiunge la parola del vicario apostolico dell’Anatolia Paolo Bizzeti che ne sottolinea «il ruolo profetico nell’indicare la necessità di dialogo e della convivenza quotidiana».
«Un fiore dal deserto» raccoglie alcune preghiere scritto sul suo diario da don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso nel febbraio 2006 in Turchia. «Prendimi tutto, Signore. Solo se sono tuo potrò essere degli altri», scriveva. E così è stato