Dopo l’ultima offensiva dell’Azerbaigian, l’autoproclamata Repubblica autonoma è stata cancellata e centomila abitanti sono fuggiti in massa, soprattutto verso l’Armenia. Dove «la situazione è critica», racconta il presidente della Caritas
Un anno fa – il 27 settembre 2020 – riesplodeva il conflitto sul Nagorno Karabakh tra Armenia e Azerbaijan. Tra le “vittime collaterali” di questa guerra c’è la minaccia al patrimonio cristiano di questa regione. «Vogliono cancellare i segni della nostra presenza», denuncia padre Hambardzumyan, del Patriarcato armeno
«All’origine di questa nuova tragedia c’è l’espansionismo turco, mentre il presidente azero soffia sul nazionalismo perché teme una rivoluzione di velluto in patria». La denuncia di Pietro Kuciukian, console onorario d’Armenia e cercatore dei “giusti” nei genocidi