Kim Aris, figlio di Aung San Suu Kyi, ha lanciato l’appello durante la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria del Comune di Abbiategrasso alla leader birmana. E ha espresso preoccupazione per le sue condizioni di salute
I media non ne parlano più, ma la situazione nel Paese peggiora di giorno in giorno. Il Pime ha aperto un Fondo di emergenza per sostenere le realtà cristiane che stanno accogliendo decine di migliaia di sfollati
Una tragedia senza fine per le popolazioni locali e le comunità cattoliche alle prese con le violenze dei militari che hanno spazzato via la democrazia. Il 15 febbraio una veglia di preghiera e solidarietà ad Agrate, da dove partì per la Birmania il beato Clemente Vismara. Dal Centro Pime una raccolta fondi per l’assistenza alle migliaia di sfollati delle diocesi di Taungoo e un Taunggiy
Il Paese asiatico sprofonda ogni giorno di più nella violenza. «Ma non possiamo rubare i sogni ai giovani», dice nell’intervista che apre il numero di aprile di «Mondo e Missione» il cardinale Bo, arcivescovo di Yangon. Che invita ad allargare lo sguardo per capire la vera posta in gioco: «Su dieci Stati dell’Asean, solo due possono essere definiti vere democrazie. Lo sviluppo economico è aumentato, ma ha avuto un costo enorme in termini di diritti umani e libertà»
Il coraggio e la disponibilità a donare la propria vita della gente del Myanmar, tra i quali coraggiosi fratelli e sorelle nella fede, e similmente degli attivisti democratici di Hong Kong, sono una testimonianza del primato della dignità umana e della coscienza sulla violenza del potere politico e militare
La testimonianza di un operatore umanitario da Yangon: «Gli amici che scendono in piazza a manifestare mi dicono: “Non possiamo tornare indietro, siamo pronti a morire per i nostri figli”. Ma quante responsabilità internazionali per la debolezza in cui il Paese si trova ad affrontare questa prova»
Anche lontano dalla capitale, le minoranze si stanno unendo alle manifestazioni contro il golpe con le loro bandiere, i loro slogan, la varietà di idiomi e costumi. Shan, Karen, Kachin, Kayah, Wa hanno rispedito al mittente l’improbabile «offensiva del sorriso» del generale Min Aung Hlain scegliendo di stare dalla parte di Aung San Suu Kyi