Sono almeno 30 i morti e quasi 800 i feriti degli scontri avvenuti in questi giorni a Baghdad. Dove, nonostante l’invito alla calma del leader sciita Moqtada al-Sadr, la tensione resta alta
L’appello del patriarca caldeo Louis Raphael Sako da Baghdad dopo l’uccisione del generale Soleimani: «Non siamo più una patria sovrana, in grado di proteggere la propria terra, le proprie ricchezze e i propri cittadini. Le parti interessate si siedano a un tavolo e risparmino a questo Paese conseguenze inimmaginabili»