I campi profughi di Cox’s Bazar in Bangladesh sono stati colpiti dal ciclone Amphan proprio mentre venivano accertati i primi casi di Covid19. Il timore della diffusione del contagio riporta in primo piano l’insostenibilità della situazione degli 850mila Rohingya fuggiti dal Myanmar
Il privato che porta in ospedale a sue spese chi per il Covid19 ha paura delle ambulanze, i giovani che aiutano gli agricoltori a mietere il riso, il vescovo accanto ai bambini di strada: storie di chi anche in Bangladesh si organizza per dare una mano ad alleviare i problemi creati dal Covid19
Padre Franco Cagnasso, missionario del Pime, sulla malattia con numeri (forse) ancora limitati a Dakha ma che sta fa già facendo vittime «collaterali» tra i poveri. Come Kakoli, Prodip, Mahmud e tanti altri…
Secondo i dati dell’Unesco a livello globale sono ormai 1 miliardo e mezzo gli studenti impossibilitati a recarsi in aula a causa del Coronavirus, cioè l’87% del totale. E per molti ragazzi nei Paesi del Sud del mondo non andare a scuola significa anche non aver garantito un pasto completo
Si chiama «Scudo Gel igienizzante» ed è un germicida basato su prodotti naturali associati all’alcol. E una parte degli utili va alla Fondazione Dalit che in Bangladesh sostiene progetti socio-sanitari per i «fuori casta». Perché anche l’esclusione sociale è un virus da combattere
Le statistiche ufficiali – probabilmente sottostimate – indicano in 6,6 milioni i tossicodipendenti nel Paese. Che ha ben poche politiche pubbliche per prevenzione e recupero, ma si affida alla repressione violenta «alla Duterte». L’impegno di Caritas Bangladesh per un approccio diverso
Una giovane operaia di una fabbrica tessile a Dacca si è battuta per avere gli straordinari pagati e ha poi fondato un sindacato per occuparsi dei diritti delle colleghe. La storia di Daliya Akter è diventata un film dal titolo “Made in Bangladesh” che è uscito il mese scorso in Francia.
Segnali di crisi nel secondo produttore mondiale dell’abbigliamento. Secondo i dati ufficiali nei primi dieci mesi del 2019 ben 60 aziende hanno chiuso i battenti pressate dalle guerre commerciali ma anche dall’incapacità di investire in standard di produzione più sostenibili. Le accuse dei lavoratori: «Chiude chi ha ha pensato solo ad accumulare proventi all’estero»