Il grande gigante asiatico sta eleggendo il suo presidente e i due principali candidati sono due «fuori casta». Ma è una scelta figlia più dell’opportunismo politico che di una vera svolta in un Paese che pretende di tenere insieme sviluppo e antiche discriminazioni
Una folla di un centinaio di persone ha preso d’assalto la chiesa di Nostra Signora di Fatima, aperta appena pochi giornio fa ad Hyderabad, in Andhra Pradesh. Il superiore del Pime in India: «Un segnala pericoloso, il governo non può restare indifferente»
La denuncia di Open Doors: «Nel 2016 già registrati 365 casi di aggressioni gravi contro individui o istituzioni cristiane che hanno coinvolto oltre 8.000 battezzati. Nel 2014 erano stati 120»
La denuncia di un rapporto del Christian Collective: «Cresce a propaganda di odio dei militanti dell’estrema destra indù che accusano i missionari cristiani di convertire con la forza o con la frode gli indù e gli appartenenti a altre fedi»
Fa discutere una sentenza della Corte suprema indiana che – ribaltando un verdetto dell’Alta Corte del Gujarat – estende anche alle caste elevate le quote garantite ai gruppi svantaggiati per l’accesso all’istruzione. Ennesimo esempio dell’incredibile capacità del sistema castale di riprodursi e di riprodurre la sua necessità.
A New Delhi una mostra dell’Istituto di ricerche scientifiche sui Veda per dimostrare la storicità dei testi indù. Con tanto di software che calcola la data di nascita di Rama