Oggi l’arcidiocesi di Belo Horizonte in Brasile ricorda con un «pellegrinaggio per l’ecologia integrale» le 272 vittime del disastro di Brumadinho. Intanto però – nonostante la tragedia – il grande gruppo minerario brasiliano Vale, proprietario dell’impianto, ha chiuso il 2019 accantonando per gli azionisti dividendi per un importo superiore alle spese stanziate per indennizzi e opere di ricostruzione
Papa Francesco ha inviato la sua croce pettorale alle vittime della tragedia di Brumadinho, nel Minas Gerais, dove per il crollo della diga della miniera di ferro della Vale sono morte 270 persone. Il segretario del dicastero per lo Sviluppo umano intergale mons. Duffé: «In questo luogo ferito c’è il cuore della Chiesa e dell’umanità»
La tragedia delle dighe della miniera di Brumadinho crollate spazzando via le vite di più di 300 persone ci sembra una storia lontana. Ma lo è molto meno di quanto pensiamo, perché il ferro estratto dalla Vale – il gigante estrattivo brasiliano oggi sotto accusa – diventa l’acciaio prodotto anche in Italia