Cambiamenti climatici, ma non solo: povertà, sfruttamento, insicurezza, deforestazione… Tra inondazioni e siccità, l’Africa vive una grave crisi, ma il tema della cura della “casa comune” stenta ancora a farsi strada
In un’isola dell’Oceania c’è una grossa cupola di cemento che comincia a presentare delle crepe. Al suo interno contiene scorie radioattive di test nucleari condotti dagli Usa negli anni Cinquanta. Presto potrebbe causare non solo gravi danni ambientali, ma anche danni alla salute dei cittadini delle isole Marshall
Scarsità di acqua e di cibo. Il bestiame che muore. I prezzi del riso, del mais e del sorgo lievitati del 30-40%. E ancora niente acqua. La siccità in Etiopia va avanti da giugno del 2015, con conseguenze sempre più drammatiche, racconta a Mondo e Missione Silvia Testi, responsabile dell’Ufficio Africa di Oxfam Italia.
Intere aree del Paese allagate. In Paraguay il Niño ha fatto piovere nel solo mese di dicembre il 40% delle precipitazioni annuali. Ma il fenomeno era noto e previsto. A fare la differenza – denunciano le associazioni locali – è stata la deforestazione attuata negli ultimi anni. Che continua a dispetto di ogni legge.
«Differenziazione, finanziamenti, ambizione». Sono le tre parole chiave per capire cosa c’è in gioco al Summit di Parigi sul cambiamento climatico. L’accordo intanto slitta a domani. Ecco i commenti delle organizzazioni non governative che hanno seguito tutto il processo di Cop 21.
Giustizia sociale e cambiamenti climatici. Che rapporto lega clima e fame, ambiente e qualità della nutrizione? E sino a che punto tale rapporto si è deteriorato? Cosa è possibile fare ora? Mentre si apre la Conferenza di Parigi sul clima cinque domande e risposte con Adriana Opromolla (responsabile ambiente Caritas Internationalis)
Cicloni, inondazioni… il Bangladesh è ad altissimo rischio per i cambiamenti climatici: «La soluzione? È nelle mani dell’uomo», racconta padre Ezio Mascaretti