«Non si può annunciare Dio in un modo contrario a Dio». È un messaggio forte quello che Papa Francesco ha rivolto, nella notte italiana, alle popolazioni indigene e alla comunità cattolica del Canada. Un messaggio forte ed estremamente chiaro, senza infingimenti, in cui il Pontefice fa «memoria del male subito dalle popolazioni indigene da parte di tanti cristiani, chiedendone perdono con dolore».
Papa Francesco sta ricevendo in Vaticano le popolazioni métis e inuit vittime dell’assimilazione forzata nelle «residential school». Una tappa importante in un percorso di verità e riconciliazione, che si nutre anche di gesti quotidiani. Come quelli che racconta don Francesco Voltaggio, sacerdote romano che ha vissuto per un anno con queste popolazioni nello Yukon
Il sacerdote romano don Francesco Voltaggio ha trascorso quasi un anno nel grande Nord del Canada, condividendo la vita delle comunità indigene che Papa Francesco vuole visitare e che incontrerà in vaticano, nel contesto del cammino di riconciliazione