Il memoir “Il libro di Aisha” di Sylvia Aguilar Zéleny racconta lo sconcerto di una famiglia di fronte alla conversione religiosa di una figlia, che sceglie di tagliare i ponti per sempre con tutti
In Cambogia, Songvat e Tharin, oggi suor Marie e suor Teresa, sono le prime consacrate dopo il sanguinario regime dei Khmer rossi. Una conversione che è andata di pari passo con la ricostruzione del Paese
La vicenda di Silvia Romano ha riacceso i riflettori sul tema delle conversioni all’islam. Un libro della giornalista francese Virginie Riva indaga le storie di undici donne francesi che hanno lasciato la loro cultura e religione per abbracciare l’Islam. Un volume che ha il pregio di non banalizzare un tema delicato
«Padre vorrei ricevere il Battesimo, perché mi fa aspettare?». Temevo che le lezioni di catechismo, posticce per causa mia e per la distanza che ci separa non fossero ancora sufficienti, ma qui abbiamo a che fare con una sete del cuore che è sete di Dio
In queste ore in cui tanto si parla di islam e conversione per la vicenda di Silvia Romano ci sembra urgente riproporre alcune parole di Annalena Tonelli, che proprio in Somalia nel 2003 ha donato la sua vita, vittima della violenza dei fondamentalisti. Con questi stessi occhi crediamo che dal Cielo oggi guardi alla Somalia, alle nuove sofferenze patite da tanti musulmani somali per mano degli al Shabaab e anche a Silvia/Aisha tornata a casa sua
Im Chaem ha oggi 76 anni ed è una delle ultime sostenitrici del regime dei khmer rossi in Cambogia. A ucanews.com ha raccontato la sua recente conversione al cristianesimo; ma questo percorso non va di pari passo con l’ammissione delle proprie colpe durante il regime.