Il privato che porta in ospedale a sue spese chi per il Covid19 ha paura delle ambulanze, i giovani che aiutano gli agricoltori a mietere il riso, il vescovo accanto ai bambini di strada: storie di chi anche in Bangladesh si organizza per dare una mano ad alleviare i problemi creati dal Covid19
Anche nella gestione del Covid19 affiorano le preoccupazioni per la militarizzazione e la censura. L’appello del cardinale Bo: «È arrivato il tempo di decisioni che consentiranno al Myanmar di essere una nazione unita, pacifica, prospera»
All’ospedale, mentre aspettavo che Sorya venisse visitato, pensavo tra me che la Chiesa, anzi il Vangelo, non deve abbandonare le corsie d’ospedale. Sono luoghi privilegiati. E però Sorya stava lì a dirmi che non deve nemmeno abbandonare la scuola e l’educazione. Perché si evangelizza solo se si ha una storia insieme
La testimonianza di padre Maurizio Arioldi, missionario del Pime di origini bergamasche che sta vivendo l’emergenza Coronavirus a Ngao tra le tribù dei monti del nord della Thailandia: «Non va tutto bene. Ma so due cose: siamo tutti sulla stessa barca e Dio in Gesù Cristo ci sarà sempre per me»
Pur concorde con tutte le precauzioni contro il virus, allo stesso tempo mi chiedo chi saprà sapientemente dosare queste norme preventive perché quella distanza non diventi a lungo andare definitiva indifferenza o perché quella mascherina protettiva non diventi a sua volta definitiva condizione dell’essere
Crescono i nuovi contagi e il numero dei morti nella grande metropoli. L’impegno dei missionari del Pime nelle parrocchie della periferia dell’immensa metropoli, dove il distanziamento sociale si scontra con la povertà estrema
È uno dei drammatici “effetti collaterali” della diffusione del coronavirus in Africa: le morti per malaria nel 2020 potrebbero raddoppiare, arrivando a quasi 800 mila
Un gruppo di turisti provenienti da Paesi a rischio ha trascorso il periodo di isolamento in un lebbrosario vicino a Colombo. Scoprendo dalle storie di chi è guarito che il morbo di Hansen non è solo un ricordo del passato. Il responsabile di Leprosy Mission: «Chiamare il Coronavirus “la lebbra del XXI secolo” non fa che rafforzare uno stigma senza senso»