Nelle 466 istituzioni carcerarie delle Filippine sono rinchiusi 142mila detenuti, contro i 24mila posti ufficiali per cui queste strutture sono censite. Per il 64 per cento sono detenuti legati alla lotta alla droga, che con i metodi giustizialisti voluti dal presidente ha già fatto 10 mila morti nel Paese
Non si è fermata neanche nel giorno di Pasqua nelle Filippine la «guerra alla droga» del presidente Duterte. L’appello del cardinale Tagle: «Non lasciamo che si diffonda una cultura per la quale uccidere è normale»
La lettera aperta di padre Peter Geremia, missionario del Pime, al presidente filippino che ha scelto le maniere forti per la guerra alla droga: «Liberiamo dalla schiavitù della droga e della corruzione; ma evitiamo di diventare noi stessi dipendenti dalla droga della violenza»
Missionario degli Oblati di Maria Immacolata, espulso dalla Cina continentale, padre Wotherspoon da un piccolo appartamento della penisola di Kowloon si prende cura dei carcerati e dei migranti illegali preda dei narcotrafficanti
«Arrendetevi o preparate i soldi per il vostro funerale». Era stato lo slogan scandito a più riprese, durante la campagna elettorale, da Rodrigo Duterte contro consumatori e trafficanti di droga. Slogan che ora, divenuto Presidente delle Filippine, sta mettendo in pratica con estrema durezza. La testimonianza diretta di un missionario del Pime
Sfruttate per il traffico di stupefacenti perché, secondo i signori della droga, si mescolano con maggiore facilità nella folla e passano inosservate ai controlli. Mentre secondo l’Unodc o sequestri di metanfetamine sono quadruplicati in Asia meridionale e sudorientale tra il 2009 e il 2014
Nel cuore del Sahara si incrociano le rotte di tutti i traffici: droga, armi e migranti. E a gestirle sono sempre di più gruppi di terroristi islamici, che da questi “business” traggono le risorse per finanziare le loro operazioni di morte
Padre Carraro dal 2005 vive con gli ultimi offrendo un’alternativa alla strada. E porta l’Eucaristia anche nella zona in mano a spacciatori e consumatori di crack