La testimonianza del dottor Antonio Puccio – chirurgo dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – che dal 2008 spende ogni anno le sue ferie per curare il labbro leporino all’Hewo Hospital di Quiha, nella zona oggi teatro del conflitto tra il Governo federale di Addis Abeba e il Fronte popolare di liberazione tigrino. «Temiamo sia stato danneggiato ma è tuttora impossibile comunicare»
Dopo tre settimane di combattimenti, il premier etiope Abyi Ahmed dichiara la presa di Makallè e il controllo della regione del Tigray. Ma i leader del Fronte popolare di liberazione del Tigray si dicono pronti a «combattere gli invasori sino all’ultimo». Si rischia una guerriglia senza fine
Scade oggi, 25 novembre, l’ultimatum del premier etiope Abiy Ahmed alle forze del Tigray. Ma qualunque sia l’esito – si teme un attacco al capoluogo Makallé – la situazione umanitaria è già catastrofica.
Si sono conclusi i lavori della Grand Ethiopian Renaissance Dam (Gerd), l’enorme diga sul Nilo Azzurro. Ed entro luglio dovrebbe riempirsi completamente il gigantesco bacino idrico. Un progetto controverso che allarma Egitto e Sudan. E potrebbe avere gravi ripercussioni su clima e ambiente
Scontri e violenze nella regione del Tigray. Dichiarazioni belligeranti del premier Abyi Ahmed e dei leader del Fronte di Liberazione Popolare del Tigray. Appelli alla pace caduti nel vuoto. L’Etiopia rischia di precipitare nell’abisso della guerra
Papa Francesco ha indetto per il 4 settembre una giornata di preghiera per il Paese dei Cedri. Dove tra le vittime della crisi economica, del Covid e dell’esplosione del 4 agosto ci sono anche migliaia di migranti asiatiche e aficane abbandonate a se stesse
Il premier dell’Etiopia alla consegna del Nobel a Oslo: «La pace porta frutti solo quando è piantata nel suolo della giustizia». Ma per lui resta la sfida della pacificazione nel Paese e l’orizzonte delle prossime elezioni previste a maggio 2020.
Nominato premier lo scorso aprile, il leader oromo ha avviato una serie di riforme all’interno del Paese e si è distinto per l’attivismo internazionale. Sarà l’inizio di un nuovo corso per l’Etiopia?