In una remota regione dell’Etiopia, dove la gente vive con poco più di niente, abba Giorgio Pontiggia si confronta con povertà, razzie e campi profughi, ma anche con l’entusiasmo dei giovani
Sulle tv e radio etiopi arriva «Tibeb Girls», il cartone animato che ha come protagoniste tre eroine che – con i loro superpoteri – lottano contro matrimonio precoce, mutilazioni genitali femminili e si battono per il diritto universale all’istruzione. Un’iniziativa importante in un Paese dove ancora oggi il 43% delle ragazze tra i 15 e i 24 anni è analfabeta
Secondo la Fao, «oltre 17 milioni di persone» rischiano di morire di fame in Africa orientale. Tra le cause, siccità, guerre e land grabbing. Ma anche il colpevole ritardo dei governi e delle organizzazione umanitarie. Che in Somalia, però, non possono ancora mettere piede
Lo dice in un’intervista Feyisa Lilesa, l’atleta etiope che alle ultime Olimpiadi aveva varcato il traguardo con le braccia alzate e incrociate per esprimere la mancanza di libertà e democrazia nel suo Paese.
Il 9 ottobre il governo etiope ha dichiarato lo stato d’emergenza dopo una nuova ondata di rivolte. In mezzo all’incertezza è stallo anche della cooperazione e dell’assistenza sanitaria alla popolazione.
Un gruppo di universitari della Chiesa campana ha vissuto un’esperienza missionaria nella regione di Benishangul-Gumuz. Il racconto di uno dei partecipanti: «Quando penso alla missione ora penso ai volti che ho incontrato, al sorriso della gente»
Gli effetti de El Niño si dovrebbero attenuare da qui a giugno, ma nel frattempo questo fenomeno atmosferico ha lasciato uno strascico di carestia e fame: 60 milioni le persone colpite in tutto il mondo. Mondo e Missione dedica uno speciale all’Etiopia sul numero di Aprile.
IIn Etiopia, più di 10 milioni di persone sono a rischio fame a causa dei cambiamenti climatici e del Niño. L’ennesima carestia evidenzia le contraddizioni di un Paese che viaggia a doppia velocità.