La presenza dei missionari del Pime nelle periferie dell’immensa metropoli: dalla parrocchia di Parañaque, nata quarant’anni fa, alle nuove frontiere ancora più lontane dal centro dove continuano a giungere migranti interni
Il neo cardinale filippino Pablo Virgilio David racconta l’impegno della diocesi di Kalookan accanto alle vedove e agli orfani dei tossicodipendenti uccisi dagli squadroni della morte di Duterte tra il 2016 e il 2022
Noi missionari siamo ancora chiamati ad andare ai crocicchi delle strade, delle culture e delle miserie umane anche in Paesi che sono ormai a maggioranza cattolici. Prima puntata della Rubrica “Pasasalamat-Grazie”
Il vescovo filippino Pablo Virgilio David, che diverrà cardinale il 7 dicembre, è intervenuto al Centro Pime di Milano nell’ambito dell’Ottobre missionario 2024. Ecco il suo intervento, in cui ricorda il martirio di tre missionari del Pime, ma anche la sua opposizione agli squadroni della morte di Duterte, che uccidevano i tossicodipendenti: «Come possiamo essere riconciliati se non sappiamo perdonare e cercare il perdono?»
Le tante sfide di monsignor Pablo Virgilio David, minacciato di morte durante gli anni di Duterte. Alla guida della diocesi di Kalookan, alla periferia di Manila, è anche presidente della Conferenza episcopale filippina
Affascinato dagli orizzonti e dalle luci dell’Africa, padre Tarabanza, missionario comboniano, li trasferisce nella sua arte, dove però non mancano i richiami alle radici filippine
Missionario del Pime, padre Sebastiano D’Ambra promuove da quarant’anni il dialogo interreligioso e la pace tra cristiani e musulmani a Mindanao. Domenica 7 luglio, a Conferenza episcopale fillippina gli consegna il premio intitolato a monsignor Jorge Barlin, primo vescovo locale
Una riflessione sull’attentato di domenica 3 dicembre di padre Sebastiano D’Ambra, missionario Pime nelle Filippine dal 1977 e fondatore del Movimento Silsilah. «Ancora oggi la popolazione locale continua a subire le conseguenze di quanto avvenuto sei anni fa con l’assedio della città portato dal gruppo Maute», associato allo Stato islamico. Difficile dire ora quali saranno «le eventuali conseguenze, anche sul processo di pace».