La diocesi di Roma ha deciso di istituire un premio nel nome di don Andrea Santoro, missionario fidei donum ucciso nel 2006 in Turchia. E il primo a essere premiato il prossimo 26 ottobre sarà padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime, da 35 anni impegnato a Mindanao nel dialogo con l’islam attraverso il movimento Silsilah
In una parrocchia di Quezon, nella grande periferia di Manila, un’associazione attraverso un laboratorio di sartoria prova a ridare dignità alle mogli e ai figli delle centinaia di persone uccise nella controversa «guerra alla droga» portata avanti dal presidente filippino
Padre Sebastiano D’Ambra – da anni impegnato a Mindanao per il dialogo tra cristiani e musulmani e responsabile per il dialogo interreligoso della Conferenza episcopale – spiega perché la Chiesa filippina ha scelto di dedicare a questo tema il 2020, anno che precede l’anniversario dell’evangelizzazione del Paese
La denuncia del vescovo ausiliare Pabillo contro il progetto portato avanti da Duterte con una società di Hong Kong nell’ambito del progetto della Nuova via della seta: «Sono strutture per i ricchi e gli stranieri, mentre i poveri soffriranno a causa delle inondazioni»
Ci sono aree del mondo dove il morbillo è ancora tremendamente diffuso. E quando il pregiudizio nei confronti dei vaccini si fa strada anche lì diventa ancora più pericoloso. È quanto sta accadendo in queste ore nelle Filippine a causa di un’epidemia. E anche la Chiesa ha lanciato un appello: vaccinate i bambini
La strage di oggi alle cattedrale giunge a due giorni dalla proclamazione ufficiale del risultato del referendum sulla regione autonoma del sud delle Filippine, a maggioranza musulmana, che doveva porre fine a un lungo conflitto. Padre Mollick, missionario del Pime a Zamboanga: «Preghiamo per la giustizia e una pace duratura nella quale la gente possa vivere nell’armonia e nel rispetto delle diversità»
Da dodici anni padre Mosca opera a Lakewood, paradiso naturale nel Sud del Paese, lacerato però da scontri e sopraffazioni. E dove la comunità più vulnerabile è quella degli indigeni subani