È passato un mese da quando il presidente Duterte ha proclamato legge marziale a Mindanao. Un operatore umanitario evidenzia i rischi di questa situazione, mentre continuano i combattimenti nella città di Marawi assediata dagli islamisti.
Duterte ha decretato la legge marziale a Mindanao (che il parlamento deve approvare) ma non c’è alcuna possibilità di risolvere per via militare problemi e situazioni di decenni e di secoli. Non può essere lo Stato autoritario a convincere della bontà della democrazia
Il presidente Duterte dalla Russia (dove si trova in viaggio) ha decretato oggi la legge marziale a Mindanao, la grande isola del sud delle Filippine dove nella città di Marawi da giorni vi sono scontri con le formazioni islamiste locali di Abu Sayyaf e Maute Group
Nelle 466 istituzioni carcerarie delle Filippine sono rinchiusi 142mila detenuti, contro i 24mila posti ufficiali per cui queste strutture sono censite. Per il 64 per cento sono detenuti legati alla lotta alla droga, che con i metodi giustizialisti voluti dal presidente ha già fatto 10 mila morti nel Paese
Non si è fermata neanche nel giorno di Pasqua nelle Filippine la «guerra alla droga» del presidente Duterte. L’appello del cardinale Tagle: «Non lasciamo che si diffonda una cultura per la quale uccidere è normale»
Martire per affermare fino in fondo il valore del dialogo tra cristiani e musulmani. È il profilo di padre Salvatore Carzedda, ucciso 25 anni fa a Mindanao, che il Pime di Milano ricorda mercoledì 22 con una serata in occasione della Giornata dei missionari martiri. Riscoprendo anche un suo significativo scritto su Gesù e il Corano
A venticinque anni dall’uccisione di padre Salvatore Carzedda a Zamboanga, l’importanza di continuare a promuovere l’incontro tra cristiani e musulmani. Per costruire un’alternativa alla violenza