Il pontefice emerito scomparso il 31 dicembre scorso ha sempre affidato parole molto forti ai missionari. Lo ricordiamo con un suo discorso che pronunciò nel 2006 sull’urgenza di raccontare l’amore senza confini di Gesù ai popoli del mondo
Accanto alle grandi storie che abbiamo sentito rievocare in questi giorni, per la memoria del Pontificio Istituto Missioni Estere Ratzinger è stato anche il Papa dell’abbraccio con padre Giancarlo Bossi a Loreto dopo il rapimento nelle Filippine nel 2007 e dell’omaggio alla testimonianza «coraggiosa e instancabile» di padre Fausto Tentorio ucciso nel 2011. E il pontefice che ha promulgato i decreti che hanno portato alla beatificazione di padre Clemente Vismara.
Nella giornata in cui il Papa e l’imam di al Azhar chiamano gli uomini di tutto il mondo alla preghiera comune mettendo al centro anche nel tempo della pandemia la dimensione della fratellanza, proponiamo alcune parole che su questo tema così importante e impegnativo disse padre Giancarlo Bossi, missionario del Pime rapito nelle Filippine nel 2007 da un gruppo di fondamentalisti islamici
La morte di padre Giancarlo Bossi, missionario del Pime nelle Filippine per oltre trent’anni, che nel 2007 era stato rapito dai fondamentalisti islamici e liberato dopo quaranta giorni di prigionia. o ricordiamo pubblicando l’introduzione al volume «Rapito» (Editrice Emi) che racconta la sua storia