Verso la Giornata missionaria mondiale l’editoriale di padre Giorgio Licini: «Sant’Ignazio di Loyola e san Francesco Saverio trovarono nelle università del Cinquecento i più validi missionari. Da lì anch’essi provenivano»
C’è chi partecipa alla Giornata mondiale della gioventù e chi lavora la terra in Sicilia nei campi confiscati alla mafia. I giovani che piacerebbero a Papa Francesco.
Dal 27 al 29 maggio in Vaticano si svolge il sesto congresso di Scholas Occurentes, la fondazione pontificia voluta da papa Francesco che promuove iniziative d’integrazione sociale e di incontro tra i ragazzi nel mondo e che segue l’idea del pontefice per cui senza educazione non si cambia il mondo.
Un gruppo di universitari della Chiesa campana ha vissuto un’esperienza missionaria nella regione di Benishangul-Gumuz. Il racconto di uno dei partecipanti: «Quando penso alla missione ora penso ai volti che ho incontrato, al sorriso della gente»
Sono sempre di più i movimenti che in tutto il continente protestano contro immobilismo politico e disuguaglianze sociali: a guidarli, attivisti come il rapper angolano Luaty Beirao. Il loro sguardo che ha l’ambizione di mostrare un’alternativa a scenari apparentemente immutabili piacerebbe senz’altro a Papa Francesco.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,1%, la percentuale più bassa riscontrata negli ultimi vent’anni. Ma l’ultimo dato sulla povertà relativa è al 16%, il più alto mai registrato. Colpiti soprattutto i giovani poco qualificati, tra cui c’è anche chi è costretto a vivere negli Internet Café
Ripercorrendo le tappe del suo viaggio in Africa papa Francesco oggi ha parlato della missione «ad gentes». Rivolgendo un invito particolare ai giovani: «Per favore, non escludete questa possibilità di diventare missionari, per portare l’amore, l’umanità, la fede in altri Paesi»