Nel messaggio per la ricorrenza che la Chiesa celebra il 1° gennaio una riflessione sulla ripartenza dopo il Covid alla luce delle conseguenze globali del conflitto in Ucraina: «Il virus della guerra è più difficile da sconfiggere perché non viene dall’esterno. Non possiamo pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali»
Nata in Siberia e trapiantata a Londra, Alissa Timoshkina ha lanciato con una collega ucraina la Campagna Cook for Ukraine: «Il cibo unisce le persone, molti russi sono contro la guerra voluta da Putin»
Le conseguenze della guerra in Ucraina stanno dimostrando la fragilità del nostro modello di condivisione delle risorse: ecco cosa è in gioco e le alternative sostenibili per l’ambiente e le persone (qui e nel resto del mondo)
Due nuovi progetti di Sostegno a distanza per i ragazzi che subiscono gli effetti del conflitto e per quelli fuggiti con le loro famiglie nella vicina Thailandia
Fermato all’aeroporto di Asmara, il vescovo cattolico di Saganèiti è stato “trattenuto” dalle forze dell’ordine eritree senza specificarne le ragioni. Precedentemente arrestati anche due preti. Intanto, si rafforza l’impegno militare dell’Eritrea in Tigray
Sono riprese in modo massiccio le ostilità nell’Est della Repubblica Democratica del Congo. «È la storia che si ripete!», denuncia l’arcivescovo di Bukavu mons. François-Xavier Maroy, di cui pubblichiamo l’accorato messaggio
Dopo tre mesi di guerra abbiamo finalmente capito che senza i cereali ucraini e russi buona parte del mondo oggi rischia la catastrofe umanitaria. Adesso potremmo cominciare a chiederci anche il perché. Alla vigilia di un nuovo importante vertice del Wto in programma a Ginevra dal 12 giugno che rischia ancora una volta di sancire un nulla di fatto sulla riforma delle regole di quei meccanismi globali che in nome del “libero scambio” penalizzano le agricolture dei Paesi a basso reddito
L’appello di numerose organizzazioni umanitarie internazionali: quasi 193 milioni di personeincondizioni critiche di insicurezza alimentare. I leader del mondo devono agire subito per contrastare l’attuale crisi, ma anche per prevenirne altre con azioni più strutturali e lungimiranti