Il 10 dicembre a Oslo, il Premio Nobel per la pace viene consegnato ai sopravvissuti delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki: uomini e donne ormai ultraottantenni che non vogliono solo ricordare, ma pensano al mondo di domani. Il commento di padre Alberto Berra, missionario del Pime a Hiroshima. Ascolta anche il nostro PODCAST
Proprio alla vigilia dei 75 anni da Hiroshima e Nagasaki una storica sentenza ha riconosciuto che anche fuori dall’area più vicina all’ipocentro dell’esplosione migliaia di persone ne subirono le conseguenze sul proprio corpo. Un ulteriore monito a non dimenticare
Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace 2020 sul tema: «La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica». Nel testo cita l’esempio degli Hibakusha, i sopravvissuti alle bombe nucleari in Giappone: «La memoria è l’orizzonte della speranza»