Una donna che si è vista massacrare la famiglia, un bambino sopravvissuto per miracolo, un volontario che non ha mai smesso di tornare nel Paese. A trent’anni dal genocidio dei tutsi, restano le ferite, ma anche tante esperienze di bene. Ascolta anche il PODCAST
La testimonianza di padre Mario Falconi, missionario bergamasco col cuore a Muhura, dove ha vissuto l’esperienza terribile degli anni Novanta: “Il messaggio del Vangelo è l’unica strada per guarire davvero le ferite”
La morte di Kizito Mihigo – l’ex organista tutsi sopravvissuto al massacro e divenuto un popolarissimo cantante di musica cristiana – mostra quanto restino aperte le ferite del genocidio del 1994. Nel 2014 Mihigo aveva pubblicato una canzone che invitava a ricordare anche i morti degli hutu ed era finito in carcere con l’accusa di incitare all’odio contro il governo di Kagame