La giuria del festival di Angoulême ha premiato come miglior fumetto a tema religioso una biografia in immagini di Madre Teresa di Calcutta, disegnata proprio da un illustratore indiano.
Domenica 31 gennaio si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra, malattia in tante parti del mondo debellata solo sulla carta. Dall’India la testimonianza di un ex malato che non si è rassegnato e – con un missionario del Pime e altri lebbrosi – ha creato un villaggio dove è rinata la speranza
Il direttore delle Pontificie Opere Missionarie della Chiesa indiana, padre Faustino Lobo: «Molti preti dal Sud al Nord più povero e ancora meno cristiano. Ma anche tanti giovani laici oggi dedicano alcuni anni delle loro vita alla missione attraverso Jesus’ Youth»
La Missionaria dell’Immacolata a cui a 77 anni – dopo 45 passati con i lebbrosi – le autorità di New Delhi non vogliono rinnovare il visto: «Non è l’India che ha bisogno di me; sono io che ho bisogno dell’India»
Il direttore di Mondo e Missione: «L’imminente chiusura dell’agenzia missionaria è un duro colpo all’illusione che l’informazione via internet ed online sia la soluzione di tutti i problemi. Ma non rinunciamo a considerare anche la sofferenza e le nostre contraddizioni parte di uno sforzo che va oltre ogni persona ed ogni segmento di storia»
La tragica morte di una 30enne in una manifattura di mattoni nello stato meridionale di Telengana in India ripropone drammaticamente la questione del lavoro schiavo. Sono 100mila le manifatture di mattoni nel Paese e circa 23 milioni quanti vi lavorano, con una buona percentuale di minori.
Alla Conferenza sul Clima di Parigi l’India ha rivendicato il diritto di continuare a bruciare carbone per non fermare la propria crescita economica. Ma 13 delle 20 città del mondo più inquinate sono indiane
Le similitudini con quanto avvenuto a Mumbai nel 2008. I timori per le minacce all’India, oggi alle prese con nuove tensioni che il radicalismo induista non aiuta ad allentare. La situazione di Paesi come Bangladesh, Indonesia, Malaysia e Pakistan al tempo stesso centrali di reclutamento del jihadismo globale, teatro di operazioni destabilizzanti e centri della persecuzione di non-musulmani e di musulmani moderati