Nel tempio della città meridionale di Coimbatore sono stati eretti appositi simulacri di “Corona Devi” (la dea del Coronavirus), dal 21 maggio proposti alla devozione. Che però avviene attraverso intermediari, perché le norme per la prevenzione del contagio impediscono il libero accesso ai templi indù
«Malati ammassati fuori dagli ospedali per mancanza di posto», ma anche la speculazione di chi «si sta arricchendo grazie al virus»: la testimonianza di un giovane missionario del Pime dall’Andhra Pradesh
Rispetto al 2019 le famiglie indiane – che hanno fortemente risentito dell’impatto della pandemia sull’economia – sono ricorse maggiormente a presiti per le spese di sostentamento. Anche le spese sanitaria sono aumentate da una media di 1.900 rupie al mese prima della pandemia a 4.700 rupie in piena emergenza. Incontrando difficoltà ad ottenere presiti bancari, in molti hanno chiesto denaro alla famiglia o a fonti rischiose.
L’India – al momento in ginocchio per la seconda ondata – ha proposto già da mesi la rimozione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid. Ma è riluttante a concederla per la produzione del vaccino indiano Covaxin di cui è titolare
Il Nepal – che ha registrato un’impennata nei contagi da Covid-19 a causa di provvedimenti tardivi e pellegrinaggi in India per i festeggiamenti religiosi indù – ha imposto un lockdown generale lo scorso 29 aprile. Attualmente i casi positivi sono 10.000 e quasi 400mila quelli totali. A preoccupare è la possibilità che la situazione vada fuori controllo
Mentre il Paese attraversa una devastante seconda ondata di contagi da coronavirus, i lavori nel cantiere di Central Vista – volto alla costruzione delle residenze del primo ministro e del vicepresidente e di un nuovo Parlamento per un costo totale superiore a due miliardi di euro – non si ferma
Il Pime piange in Andhra Pradesh padre Raja Durgama un altro missionario scomparso a causa della pandemia. Negli anni Settanta era stato tra i primi sacerdoti indiani a entrare nell’istituto e all’inizio degli anni Duemila era stato anche superiore regionale per l’India
Da Ranchi la commozione di mons. Mascharenas, arcivescovo di Ranchi, in un’intervista alla rete televisiva Ewtn: “Ho perso un prete di 30 anni, l’avevo ordinato l’anno scorso. Ma ciò che è ancora più triste è vedere tanta gente morire. La fede ci sostiene ma è un momento tanto difficile”