Violenze, massacri, schiavitù e migrazioni forzate sono solo alcuni degli elementi che hanno spinto molti indios a nascondersi nell’Amazzonia. Tra le pochi voci in loro difesa c’è anche la Chiesa cattolica
Il concetto di buen vivir è così importante in Sud America da essere entrato anche nelle costituzioni di alcuni Paesi della Pan-Amazzonia. Anche per gli indigeni la connessione con la terra è imprescindibile.
A Santa Rita do Weil, nel cuore dell’Amazzonia, le missionarie dell’Immacolata hanno aperto l’anno scorso una nuova comunità. Ridando vita a una cappella abbandonata da vent’anni
Il Pime piange padre Nello Ruffaldi, dal 1971 missionario tra gli indios di Oiapoque alla frontiera tra il Brasile e la Guiana Francese, tra i fondatori del Consiglio indigenista missionario. Lo ricordiamo con una sua testimonianza in cui raccontava l’incontro con gli indios, le battaglie combattute accanto a loro e gli amici come suor Dorothy Stang uccisa per l’Amazzonia
Il neo presidente Jair Bolsonaro ha già svuotato di poteri la Funai, l’organismo per la salvaguardia dei nativi. A decidere ora sarà il ministero dell’Agricoltura, sensibile alle pressioni dei latifondisti.
L’omelia di Francesco alla Messa con le popolazioni indigene dell’Araucania: «Basta accordi solo sulla carta per le popolazioni indigene. Cancellare con il gomito quello che si è scritto con la mano è violenza, perché frustra la speranza»
La pastorale indigena in Messico vista con gli occhi di un missionario africano: «I sacrifici che ho abbandonato in Africa per diventare cristiano li ritrovo in un contesto evangelizzato da secoli. Come inculturare rendendo davvero un culto a Cristo?»