Alla vigilia del voto del 7 gennaio, il Paese è scosso dalle proteste dei lavoratori tessili, che chiedono un salario dignitoso. Ma a manifestare, malgrado la repressione, sono anche le opposizioni, in un contesto sempre più autoritario
Segnali di crisi nel secondo produttore mondiale dell’abbigliamento. Secondo i dati ufficiali nei primi dieci mesi del 2019 ben 60 aziende hanno chiuso i battenti pressate dalle guerre commerciali ma anche dall’incapacità di investire in standard di produzione più sostenibili. Le accuse dei lavoratori: «Chiude chi ha ha pensato solo ad accumulare proventi all’estero»