Prima l’uccisione di due cooperanti, ora il ferimento di un missionario del Pime, padre Piero Parolari. In Bangladesh, molti si interrogano sull’avanzata dell’estremismo islamista, che sta mettendo in discussione la pacifica convivenza sociale
Padre Piero Parolari, missionario del Pime, è stato ferito questa mattina in un agguato a Dinajpur, nel nord del Bangladesh. Padre Parolari è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati da un uomo su una motocicletta. Trasportato in ospedale è in condizioni gravi
Dopo una prima reazione e la messa in sicurezza della comunità nazionale occorre indagare, capire, ascoltare. Cosa è successo a questa generazione di giovani musulmani in Francia e in Belgio? Perché tanta rabbia?
«Sono cristiano, sono prete, e vivo in un Paese musulmano. Non ho paura. Perché?». Dall’Algeria la riflessione di un missionario del Pime in queste ore drammatiche
«Il deserto mi ha insegnato a spogliarmi di me stesso, mi ha insegnato l’umiltà». Claude Rault è il vescovo della più grande diocesi al mondo, quella del Sahara. Racconterà la propria esperienza domani al Pime di Milano.
La missione non è ideologia. Lo dice chiaramente Papa Francesco nel messaggio per la prossima giornata mondiale del 18 ottobre, quando si chiede: “Chi sono i destinatari privilegiati dell’annuncio evangelico?”. E indica la risposta, che “è chiara e la troviamo nel Vangelo stesso: i poveri, i piccoli e gli infermi, coloro che sono spesso disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti”.
Non strutture, ma minuscole comunità, disperse nell’immensità del deserto algerino. È la Chiesa del Sahara, dove la fede di nutre di essenzialità e di dialogo con l’islam. Parola di Claude Rault, vescovo di Laghouat–Ghardaïa.