Dopo l’assassinio del presidente Moise si sono già spenti i riflettori sull’isola caraibica. Da Port-au-Prince la testimonianza di Maurizio Barcaro, missionario laico italiano: “In un clima di violenza, sequestri, lotte fra bande e caos politico impossibile pensare a elezioni accettabili come vorrebbe la comunità internazionale”
Dopo l’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moïse, il missionario irlandese padre Bobby Gilmore – sul sito internet dei missionari di San Colombano – riflette sulla vulnerabilità, il sottosviluppo e l’indigenza del Paese. Che si radicano nell’ingiustizia
La testimonianza di Maurizio Barcaro, che a Port-au-Prince e Jeremie gestisce alcune scuole sostenute da Fondazione Pime: «L’opposizione spinge i giovani in piazza, ma intanto la gente non ha da mangiare»
Port-au-Prince sta protestando contro Jovenel Moïse il cui mandato sarebbe dovuto giungere al termine il 7 febbraio 2021. Ma il presidente sostiene di avere ancora un anno per stare alla guida del Paese e ha liquidato il parlamento. L’ennesima crisi politica nel Paese più povero dell’America Latina