A 70 anni dallo scoppio della guerra il dialogo segna una battuta d’arresto. Con le nuove iniziative provocatorie di Pyongyang alla disillusione sempre più diffusa tra la gente di Seul riguardo alla reale possibilità di pace e unificazione
Il messaggio fatto arrivare in Vaticano attraverso il presidente sudcoreano ha un evidente significato politico. Ma va anche nella linea di un filo sottile che – nonostante tutte le contraddizioni – in questi anni la Chiesa di Seul ha tenuto allacciato con pazienza
È il presidente sud-coreano il vero protagonista della svolta che porterà all’incontro tra Trump e Kim Jong-un il 12 giugno. Ma tra i tre è anche il leader politico che si sta giocando la posta più alta in questo negoziato
Lo sostiene Loretta Napoleoni, che abbiamo intervistato in occasione dell’uscita del suo libro sulla Corea del Nord e sul suo giovane leader, protagonista di un duello sul nucleare con Donald Trump.
Mentre non accenna a scendere il livello delle minacce di Pyogyang, il presidente sudcoreano propone un nuovo pacchetto di aiuti alla Corea del Nord. Per separare lo scontro politico dalla questione umanitaria, aiutando così a far scendere la tensione