Questa domenica la Chiesa italiana celebra la Giornata mondiale del migrante. Dall’Uganda il nostro reportage sull’esodo di un milione di sud sudanesi che fuggono dalla guerra. E che nel Paese vicino trovano accoglienza.
I popoli giunti da lontano guidati da una stella oggi in Terra Santa hanno il volto dei figli degli immigrati; bambini asiatici e africani che per la legge israeliana non dovrebbero esserci, per i palestinesi semplicemente non esistono ma sentono anche loro Gerusalemme come propria. Viaggio a Casa Rachele, dove ci si prende cura di loro
Si capirà forse prima o poi che la risposta al problema migratorio passa per un’iniziativa globale e internazionale centrata sull’etica della responsabilità e della solidarietà soprattutto in economia, più che su misure occasionali e disarticolate
I figli di lavoratori immigrati e di richiedenti asilo vivono nella Città Santa senza alcuna tutela. Ma parlano ebraico e si sentono parte di Israele. L’esperienza di accoglienza di Casa Rachele
Ad Algeri la polizia ha disperso ieri una manifestazione davanti all’ambasciata dello Zimbabwe. Da 15 mesi gli studenti del Paese di Mugabe non ricevono più la loro borsa di studio.
Il Coro Elikya, che in lingua lingala significa “speranza”, festeggia con un concerto natalizio il cammino di questi ultimi cinque anni. Rilanciando un progetto di musica, ma anche di incontro e solidarietà
Sono 20 milioni e sono la comunità che cresce più rapidamente. E le proiezioni del Pew Research Center dicono che nel 2055 potrebbero arrivare a superare i «latinos»