«Papa Francesco mostrerà la vera Mosul»
Omar Mohammed, il blogger che con il nome di “Mosul Eye” ha fatto conoscere al mondo le atrocità dell’Isis nel periodo più buio della città, racconta l’attesa della visita del Pontefice in Iraq: «Farà vedere anche a noi iracheni che l’unica strada per andare avanti è accettarsi l’un l’altro»
Il testimone di Mosul: dopo l’Isis ora senza nulla contro il Covid
In queste ultime settimane in tutto in Medio Oriente i numeri del Coronavirus sono tornati a salire. Tra i Paesi più colpiti l’Iraq con oltre 500 vittime nell’ultima settimana. E Omar Mohammed – il «Mosul Eye» che di nascosto raccontava on line le barbarie dell’Isis durante l’occupazione – denuncia: «Da Baghdad niente test per noi, ma i casi sospetti qui sono ormai migliaia»
L’arte contemporanea nella Mosul che rinasce
Nella città simbolo dell’orrore dell’Isis il museo sfregiato dalle barbarie compiute dai jihadisti ha riaperto con una mostra di opere di 29 artisti contemporanei che hanno raffigurato il ritorno alla vita dopo la guerra
Il Natale ritorna a Mosul
Domani il patriarca caldeo Raphael Sako celebrerà una Messa nella chiesa di San Paolo e pregherà sulla tomba del vescovo martire Paulos Faraj Raho. Sako: «A Mosul sono tornate 70 famiglie cristiane, la nostra visita darà loro speranza»
Mosul: i libri per ricostruire
Nella città dove è in corso la campagna militare contro l’Isis il blog Mosul Eye – che per due anni e mezzo ha raccontato gli orrori del sedicente Califfato – lancia una campagna: donateci libri da tutto il mondo per far rinascere davvero questa città
Georgette, la cristiana di Mosul nascosta da una famiglia musulmana
Non era in grado di camminare quando l’Isis nel giugno 2014 intimò a tutti i cristiani di andarsene. Così a Telkeif, villaggio ora liberato, una famiglia musulmana l’ha tenuta nascosta per due anni e mezzo, consapevole dei rischi che correva. Una storia che ricorda quelle dei Giusti tra le nazioni durante la Shoah
Sako: «La liberazione di Mosul sia l’inizio di una vera riconciliazione»
È iniziata l’annunciata campagna militare per strappare all’Isis la seconda città irachena da dove al Baghdadi proclamò il Califfato. Ma c’è preoccupazione per le divisioni settarie che potrebbero segnarne il futuro. L’appello del patriarca caldeo: «Si ponga l’interesse degli iracheni al di sopra e prima di qualunque altra cosa»